QUANDO LA MATERIA INCONTRA IL TEMPO ENZO CACCIOLA AL CASTELLO BROWN

QUANDO LA MATERIA INCONTRA IL TEMPO ENZO CACCIOLA AL CASTELLO BROWN

Cementi, Multigum, jeans: in mostra le opere del grande maestro della pittura analitica

Castello Brown di Portofino torna a dialogare con l’arte contemporanea e la fo a gran voce con una personale dell’artista Enzo Cacciola (Arenzano, 1945) dal titolo Materia e tempo.
L’esposizione ha l’obiettivo di promuovere una nuova e approfondita riflessione sull’arte di Cacciola, uno degli esempi più autorevoli della Pittura Analitica, movimento artistico nato sul finire degli anni sessanta.

Per questa occasione quasi trenta opere mostrano i risultati cui è giunto l’artista, che dalle superfici monocromatiche realizzate con materiali in origine anti-artistici, il cemento e l’asbesto, è arrivato con un percorso rigoroso nel pensiero e nell’azione gestuale, al dittico dei Multigum (nome che deriva dal tipo di pittura impiegato), in cui due tele vengono serrate da bulloni su barre filettate e metafo- ricamente “unite” dalla colatura di pittura sulla linea di giunzione. Questo senza trascurare l’ultima e interessantissima produzione dell’artista, che impiegando la tela di jeans (ancora un materiale anti-ar- tistico, operaio) ha dato nuovo impulso al suo itinerario pittorico.

Forza che, con tutte le misure necessarie, trova una fonte nel recente ritorno a un’attività altrettanto prestigiosa: quella di amministratore pubblico del comune di residenza. Anche qui Cacciola opera in- fatti “magistralmente”, governando il piccolo paese di Rocca Grimalda, situato nel mezzo delle colline alessandrine. La sua arte e il suo buon governo sono esempio etico di rigore d’esecuzione, per traspa- renza e coerenza linguistica.

Con questa nuova mostra personale l’artista si inserisce in un solco espositivo ben tracciato, che ha vi- sto la presenza nelle sale del castello autori di spicco del panorama internazionale: Arman, Capogrossi, Guarneri, Manzoni, Marchegiani, Parra, Rotella o ancora Schifano e Vedova.
La lezione di Cacciola qui proposta mette in luce la potenza espressiva delle scelte linguistiche adotta- te nel tempo, e pone l’accento sulla pratica pittorica e sui suoi meccanismi interni: ovvero la relazione tra gli elementi alla base della pittura quali superfice, supporto, colore e segno-gesto.

“L’indirizzo espositivo adottato”, precisano i curatori Andrea Daffra e Daniele Crippa (Presidente del Museo del Parco di Portofino e Direttore Artistico del Castello) “intende ripercorrere la carriera di Cacciola attraverso le tappe evolutive del suo lavoro con un’accurata selezione di opere significative”. Selezione che lascia spazio al rapporto tra la materia impiegata e il tempo per la sua evoluzione, tratta- to troppo spesso marginalmente, “le tele differiscono nelle «sfumature», nel numero di colature e, so- prattutto, nell’essicazione” scrive Daffra nel volume che accompagna la mostra, “il tempo” continua, “sposando la materia, dà vita a spaccature, crateri, cretti e piccoli distaccamenti: «imperfezioni», in- somma, qualcosa che esiste nel nostro quotidiano a cui tutto è soggetto. Ogni opera, perciò, racconta un’evoluzione tutta propria, un “pedigree” (come si usa dire in gergo artistico) composto dal trascorre dei giorni e dal passaggio nelle mani di collezionisti o amanti dell’arte”.

La mostra, visitabile fino al 24 agosto (da lunedì a venerdì dalle ore 10.00 alle ore 19.00, sabato e do- menica dalle ore 10.00 alle ore 20.00), mette certamente in risalto il percorso storico di Cacciola, ma pone i visitatori di fronte a una nuova stagione produttiva e poetica, che indubbiamente continuerà a portare numerose soddisfazioni sia all’autore sia al suo pubblico.

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