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Il 27 ottobre 2012 inaugura presso la galleria collicaligreggi di Catania la prima personale in Italia di Ute Müller.

Figura emergente dell’effervescente scena viennese rappresentata da artisti che da diverse angolazioni affrontano questioni estetiche ricercandone i principi nella quotidianità, un pensare e un agire profondamente radicati alla vita.

La Müller in occasione della mostra siciliana presenta nuovi lavori e analizza la relazione tra l’arte astratta e la vita reale esaminando il rapporto tra spazio pittorico e spazio umano. L’insieme delle opere allestite in galleria – dipinti, strutture architettoniche, elementi scultorei – definisce un luogo all’interno del quale lo spettatore viene subito catturato dalla bellezza di una pittura che fonda le sue origini nella storia dell’astrazione novecentista. Ma è solo un’enfasi, un attimo rubato alla passione, subito dopo messo in crisi da una più attenta e critica osservazione, palesando in ciò l’attitudine dell’artista viennese di mettere in discussione e minare tale tradizione.

I dipinti, elementi catalizzanti e fulcro dell’installazione, sono apparenti monocromi (virano dal grigio al blu) che lentamente svelano i diversi livelli di pittura in essi contenuti. Gli elementi scultorei sapientemente allestiti in prossimità dei dipinti, suggeriscono differenti punti di vista che consentono di definire frammenti di spazio, risolti solo nel rapporto che l’opera stabilisce con l’occhio, inizialmente spaesato e incuriosito, di chi li guarda.

Lo spettatore si confronta con processi frammentari e individua diverse “vedute” che come ponteggi costruttivisti fatti di linee guida dello sguardo, orientano il suo vedere rispetto a uno spazio pittorico apparentemente illeggibile.

La Müller sa esattamente cosa significa stare nella tradizione, dal costruttivismo russo, che tra i primi ha investigato sul rapporto tra pittura e vita reale, fino alle esperienze minimaliste, lei conosce le forme inventate dai suoi predecessori, ma sa anche come ridefinire e riconfigurare la propria poetica attraverso sottili variazioni che producono risposte originali alle complesse questioni che oggi circondano l’arte della pittura.

I suoi dipinti sono in sospensione tra stabilità e volatilità, sono opere in cui sono evidenti più livelli di pittura, autonomi, disposti a fianco a fianco, in grado di influenzare il viaggio dello spettatore all’interno dello spazio pittorico. Un gioco poli-prospettico nel quale si intrecciano tutte le istanze dell’illusorio e del reale, in cui poesia e narrazione trovano il giusto equilibrio rispetto a necessità più fisiche, concrete, un luogo in cui l’uomo rimane il punto di riferimento centrale in sospensione tra illusione e realtà.
Il titolo: un gesto automatico, un enigmatico scarabocchio, uno spazio, un luogo senza prospettiva, logica orizzontale, punti di vista, un possibile percorso, diversi tempi di osservazione, una illusione, realtà, un racconto, passione sorpresa sospensione, fisicità, dubbio e certezza … uno spazio umano.