Non ingannare la pienezza delle mie capacità!

Emmanuelle plasma le sue opere e le pone al di là del proprio habitat naturale per indagare la natura interna delle cose. Il suo metodo di esplorazione e creazione artistica consiste nel modellare e analizzare lo spazio creativo come se fosse il suo studio, svelando le fasi del processo di lavoro. Ogni oggetto prende vita in modo misterioso e perturbante, seguendo le orme dei propri antenati.

Il lavoro progettuale corre sul filo sottile del rapporto tra arte e vita, tra realtà e finzione. In mostra a Catania, l’artista fonde la scultura e la fotografia, indagando sulle possibilità di ingannare le capacità percettive dell’uomo e della sua mente. Al centro del lavoro vive la dualità tra verità e rappresentazione, vita e arte. In una tensione costante che cerca di oltrepassare questo rapporto, creando uno spazio altro, una realtà estesa tra la vita e l’arte.

Le fotografie sono state scattate all’interno della sua ultima mostra presso lo spazio composite a Bruxelles e sono frutto di un’improvvisazione. L’artista, per l’occasione, ha invitato un addestratore con i suoi due cani e li ha esortati a posare senza alcun condizionamento, liberi di agire all’interno dello spazio espositivo. Le due mostre rimandano l’una all’altra, in un gioco di specchi e di illusioni. Fotografie di formato diverso si alternano alla scultura, realizzata in sede e soprannominata dall’artista STUFF. Un grande lavoro composto da differenti elementi (vasi, terra, piante verdi, fiori secchi, etc.) fusi assieme con l’argilla e lavorati con resina acrilica mescolata con pigmento giallo. L’opera è appesa in alto al soffitto attraverso una catena con un sistema di sollevamento tramite paranco.

A complicare ulteriormente la visione e la percezione dello spettatore, è stata realizzata una foto di grande formato dell’intera installazione e di tutti gli oggetti lasciati sulla scena, e tramite artefici illusionistici e grafici di post-produzione, sembra che voli nello spazio, lieviti, ingannando il potere delle nostre percezioni sensoriali e spaziali.

L’artista è interessata, soprattutto, al modo in cui sono realizzati gli oggetti, la loro composizione, il loro peso, la loro resistenza. Illustra in modo scientifico le parti interne della materia, le trame, i grovigli della scultura, fornisce gli indizi della sua fabbricazione e creazione. I luoghi, compiono una metamorfosi lenta, gli oggetti scultorei perdono la loro funzionalità anche se conservano sempre qualcosa della loro origine primaria (il colore, la consistenza, lo stile). In questa trasformazione, attraverso l’uso della fotografia, viene svelato il processo creativo, i luoghi e gli oggetti trovano in loro stessi la natura animalesca, primordiale che è stranamente insita e familiare. Lo spazio che viene a delinearsi è uno spazio temporaneo, un tornado di significati e materiali colorati governati da leggi sotterranee, immagini immerse nell’inconscio e nella mente dell’artista che portano alla creazione delle opere d’arte e si estendono al mondo esterno.

Non ingannare la pienezza delle mie capacità!

Non ingannare la pienezza delle mie capacità!