Paolo Parisi, Catania (1965), vive e lavora a Firenze.
Sin dagli esordi la ricerca dell’artista appare incentrata sulla trasformazione in immagine artistica di un assunto iniziale non arbitrario, in quanto volutamente recepito attraverso strumenti che escludono l’interferenza del dato psicologico quali la cartografia, il rilievo architettonico e l’ottica fotografica. Le opere, frutto di un processo di stratificazione di modalità manuali e industriali, di tecniche e materiali legati alla tradizione dell’arte in dialogo con modalità espressive provenienti da altri ambiti (l’architettura, il graphic design, le tecniche di stampa, la musica), diventano dei dispositivi che propongono una dimensione fisica dell’esperienza artistica e, in particolare, della pittura: la sua essenza e la sua tautologia.
A partire dagli Anni ’90 ha esposto in numerose gallerie e musei italiani ed esteri tra cui ricordiamo: Building Gallery, Milano (2021); Museo Novecento, Firenze (2019); Fondazione Brodbeck, Catania (2011); Museo d’arte contemporanea della Sicilia Palazzo Riso, Palermo (2011); Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci, Prato (2008); Städtische Galerie im Lenbachhaus, Monaco (2006); Quarter, Firenze (2005); GCAC Castel San Pietro Terme / Galleria Neon, Bologna (2002); Aller Art Verein, Bludenz (2001); Galleria Gianluca Collica, Catania (1996, 2006). Tra le altre recenti partecipazioni: Museo Geologico Gemmellaro, Palermo – evento collaterale ufficiale di Manifesta 12 – (2018); M.A.C.RO, Roma (2017, 2009, 2007); Fuori Uso, Pescara (2016); Museo d’Arte contemporanea MSU, Zagabria (2015); CNEAI, Chatoux, Parigi (2013); Klaipêda Culture Communication Center, Klaipêda (2013); Magazzino d’arte moderna, Roma (2010); XIV Biennale Internazionale di Scultura, Carrara (2010); Villa Romana, Firenze (2008); Primo Marella Gallery, Pechino (2007); Manifesta 7, spazi pubblicitari di Trento, Bolzano e Rovereto (2007); Museum of Fine Arts, Hanoi (2007); White House, Singapore (2007); Korean Design Center di Seoul (2007); Istituto Italiano di Cultura, Tokyo (2007).