FABRICE BERNASCONI BORZÌ
Fabrice Bernasconi Borzì , è tra i finalisti dell’Exibart Prize 2020 : https://exibartprize.com/fabrice
Fabrice Bernasconi Borzì (1989) è un artista visivo, italo svizzero nato 32 anni fa a Ginevra dove ha compiuto i suoi studi e la laurea alla HEAD. Da due anni vive e lavora a Catania, dove ha portato a termine gli studi con la laurea magistrale in arti visive presso l’accademia di belle arti.
Ha realizzato che la sua vera ispirazione proveniva dalla Sicilia, la sua terra di origini. Compie così una sorta di viaggio a ritroso, inverso rispetto a tanti altri suoi coetanei, e passa dal Nord al Sud dell’Europa perché avverte il bisogno di non smarrire la cultura d’origine, dove riconosce nuovi stimoli e nuova forza espressiva per il suo lavoro d’artista. Questo dualismo nazionale ed esistenziale, questa doppia cittadinanza, con la contraddizione che ne consegue, si pongono alla base dell’”equilibrato conflitto tra forze” che la sua opera intende esprimere.
Gli elementi formali adoperati il più delle volte sono semplici, minimali o depotenziati, quasi a sovvertire il ‘consueto’ con l’uso di un linguaggio paradossale e a tratti provocatorio, di matrice dadaista, che non disdegna citazionismo e recupero, col chiaro intento di porre domande, e giudizi, sull’attuale sistema dell’arte.
La sua sembra essere una specie di “filosofia dell’idiozia” la cui struttura linguistica genera forme precarie che sono il risultato di una ‘disciplina del provvisorio’. Tale intuizione, che a tratti ricorda una certa proposizione intellettuale da détournement situazionista, è una contraddizione in termini che lo porta a lavorare ad assemblaggi estemporanei quasi ispirati all’architettura povera dei ripari improvvisati.
Il suo lavoro è spesso il prodotto di una riflessione sugli esseri umani e sul loro distacco dalla propria esistenza, in una sorta di dicotomia tra l’eterno conflitto tra forze sociali e poteri dominanti.
Come ulteriore principale ispirazione tecnica, lavora come progettista di allestimenti e responsabile tecnico per curatori, gallerie e musei internazionali, come per il Padiglione Armeno alla 56a Biennale di Venezia e per Unfold sulle opere della Fondazione Sandretto Re Baudengo, a cura di Ludovico Pratesi, nelle sedi del Palazzo Biscari, Catania.
Fabrice Bernasconi Borzì si considera una spugna e un ladro di idee ma che lavora sodo per essere, veramente, quello che è. La sua è una prospettiva intellettuale dove scetticismo e realtà, disfattismo e teleologia sono un tutt’uno. Questa è congiunzione di filosofia, di rivolta, di credo, di sovversione e di appartenenza. Politica e poesia nel gesto crudo dello stare in equilibrio nonostante l’evidenza dei fatti.
A decretare il vincitore di Exibart Prize 2020, la seguente giuria : Alessandra Pioselli, Giulio Alvigini, Carolina Ciuti, Ilaria Bonacossa, Matteo Bergamini, Eolo Perfido, Gilda Lavia, Sveva e Francesco Taurisano .